Cabras | Corsa degli Scalzi 1° settembre

Un particolare momento di fede che trova la sua espressione più vera nella fatica del percorso lungo circa 7 km che “Is curridoris” affrontano a piedi nudi, vestiti di un saio bianco.

Troviamo il programma completo sulla pagina Facebook La corsa degli scalzi

Pagina La corsa degli scalzi

San Salvatore di Sinis è certamente uno fra i più importanti centri di Religiosità temporanea in Sardegna.

Il paese sorge alle pendici delle colline del Sinis, al termine della Pianura del Campidano di oristano, nella zona centro occidentale della Sardegna, non lontano dalla Penisola del sinis, dove i resti della città di Tharros, ricordano tempi lontani e la presenza di antiche civiltà.

L’origine del centro si perde un pò nella notte dei tempi. La chiesa rurale, costruita intorno al diciassettesimo secolo, e dedicata al Santo Salvatore, è posta sopra un tempio pagano sotterraneo, ipogeo, dedicato in età nuragica al culto delle acque quale principio di vita.

E’ attorno a questa chiesa che sono sorte nel tempo le casette degli agricoltori, abitate solamente nella settimana che precede la prima domenica di settembre, in occasione del novenario che si svolge in onore del Santo.

La tradizione vuole che la statua del Salvatore rimanga perciò a Cabras fino al sabato mattina precedente la prima domenica di settembre, quando, di corsa, centinaia di giovani, vestiti con una clamide bianca e scalzi, la portano al villaggio per la celebrazione della festa.

E’ questa, per i giovani di Cabras, la corsa per i faticosi chilomentri lungo l’asfalto e la terra battuta, l’atteso momento che dà energia e valore ed un significato spirituale ad un voto fatto al Santo e che si scioglie con la faticosa corsa.

Il pomeriggio della domenica, infatti dopo i festeggiamenti, gli stessi giovani, sempre scalzi e di corsa, riportano la statua del Santo in paese, dove fra tanta gente la festa si conclude.

Il trasporto della statua del Santo Salvatore avviene sempre di corsa, quasi a voler far rivivere i momenti del pericolo durante l’invasione; è come voler ancora fuggire per sottrarre la statua ad eventuali atti vandalici.

Anticamente, con il rientro del Santo a Cabras, tutti i novenanti, la domenica sera chiudevano le case e, raccolte le masserizie, rientravano con le carrette al seguito della statua, mentre un senso di malinconica tristezza invadeva il villaggio che ritornava così, per un altro anno, all’antico silenzio.

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